Frank Cimini

Un premio all’indipendenza dei giornalisti

Ischia, luglio 1994  “Era il settembre del 1994. Ricordo ancora la motivazione scritta a penna su un foglietto di carta dal direttore Pasquale Nonno. Mi davano il Premio Ischia per aver seguito l’inchiesta Mani pulite dimostrando indipendenza da tutti i poteri, soprattutto da quello giudiziario. Una motivazione che con semplicità diceva tutto. Il Premio Ischia è l’unica gioia che ho avuto dal mio lavoro su Mani pulite. Il perché sta tutto in quella motivazione.

L’indipendenza di giudizio in questo paese costa e costa tanto. Dal momento che mi sono preso un sacco di querele penali e civili dai magistrati e dai loro fiancheggiatori. Così Mani pulite per me, come per i pochissimi altri critici della falsa rivoluzione, non finirà mai, perché per anni delle verità che ho scritto risponderò nelle aule dei tribunali ai colleghi di chi mi ha querelato. Ricordo infine di aver devoluto i soldi del Premio ai detenuti degli anni ’70 e ’80 attraverso l’associazione Calusca City Lught di Primo Moroni. Primo adesso non c’è più. Fu uno dei miei maestri e non lo scorderò mai.”