Martin Wolf

E’ stato uno dei maggiori piaceri e onori della mia vita

Ischia, giugno 2012 – “E’ un grande onore per me ricevere questo premio che la professionalità e il valore di coloro che lo hanno ricevuto prima di me hanno reso ancora più rilevante. Ed è un grande piacere ricevere il premio in questa isola meravigliosa che si trova nel paese più bello del mondo ed è la culla della civiltà occidentale. Mi dispiace solo che mio padre, il quale amava l’Italia ed era un noto giornalista anche televisivo non possa essere con me questa sera. Ne sarebbe stato molto orgoglioso.

Ma, d’altro canto, sono molto felice che mia figlia Rachel sia qui. Tuttavia, devo confessare che mi sento quasi un impostore. In verità io non sono un giornalista. Non sono un eroe, al contrario di Syed Saleem Shahzad il giornalista martire che ha vinto il premio lo scorso anno. Io sono un economista che ha avuto la fortuna di scrivere per molti giornali in Inglese, la lingua globale dei nostri giorni. Sono consapevole di questa fortuna. Come sono consapevole del fatto che l’altra faccia della medaglia del mio scrivere sulla peggiore crisi finanziaria dagli anni ’30 è rappresentata dalla sfortuna che ha colpito centinaia di milioni di persone, compresi molti italiani.  Da quando è iniziata la crisi, io e i miei colleghi del Financial Times abbiamo cercato non solo di spiegare nel modo più semplice possibile quel che succede, ma anche di fornire delle indicazioni pragmatiche e praticabili per politiche immediate e riforme di lungo periodo. Questa settimana sembra che l’eurozona abbia finalmente effettuato dei grandi passi avanti verso soluzione della crisi nel continente. Se è così, la notizia mi fa molto piacere, piacere che non verrà sminuito dal timore che la fine della crisi, qualora questa avvenga, possa significare la fine della centralità degli approfondimenti sull’economia che ha portato alla mia designazione per questo premio. Io me ne farò una ragione, come sono sicuro che ve ne farete una anche voi. Di nuovo, vi ringrazio tutti per questo grandissimo onore. Questo è veramente uno dei maggiori piaceri e onori della mia vita.”

Questo è il discorso che avrei voluto pronunciare quando mi è stato consegnato il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, se mi fosse stato possibile. Invece mi sono trovato a partecipare ad un evento unico e squisitamente italiano: un programma della televisione nazionale con tanto di conduttore, che celebra la consegna di un importante premio di giornalismo, ma anche arricchito dalla presenza di bellissime fanciulle ed intrattenimenti musicali nonché ambientato a fronte di una deliziosa e piccola chiesa. Questo era l’Oscar dei giornalisti – una esperienza straordinaria ed indimenticabile. Ciò che ha reso ancora più straordinario il tutto per me è stato il fatto che ho trovato il coraggio di rispondere alle domande sull’economia nel mio italiano incerto e posso solo sperare di non avere detto degli strafalcioni. Ma ormai mi ero abituato a fare interviste in italiano, anche se per fortuna avevo potuto parlare in inglese nel corso della tavola rotonda televisiva sull’argomento della crisi. Tutto è stato straordinario nei nostri tre giorni ad Ischia: l’ospitalità, il calore, l’eleganza dell’albergo e la bellezza dell’isola. Si è trattato di una meravigliosa ed indimenticabile pausa nella mia vita frenetica. Inoltre questa è una parte dell’Italia che non conosco molto bene, infatti noi abbiamo un appartamento in Liguria, perciò le impressioni sono state nuove e di conseguenza molto ricche. I momenti più vividi del mio soggiorno sono stati due. La visita al museo di Villa Arbusto per vedere la Coppa di Nestore che era stata ritrovata negli scavi di Pithekoussai.

Prima di studiare economia avevo studiato lingue classiche all’università di Oxford. Come tutte le cose che si fanno prima di raggiungere i ventuno anni, il ricordo della lettura dell’Iliade è ancora fresco. Il pensiero che l’iscrizione euboica sulla coppa è l’antenata dell’alfabeto latino che è poi l’alfabeto di tutte le lingue europee è stato molto emozionante. Mi sono ricordato ancora che non solo la Grecia, ma anche le colonie greche dell’Italia meridionale, conosciute come Magna Graecia, sono le progenitrici della nostra comune civiltà europea. L’altro momento clou è stata la visita ai giardini “La Mortella” creati da Susana Walton insieme all’architetto inglese Russell Page. I giardini in sè sono una creazione magica. Ma Sir William Walton stesso significa molto per me, soprattutto per la musica indimenticabile che ha composto per il film Enrico V diretto ed interpretato da Laurence Oliver nel 1944. Mio padre era un drammaturgo e amava Shakespeare. Questo fu il primo film di una commedia di Shakespeare che io abbia visto. Naturalmente è stato un grande successo artistico, non ultimo per la sua musica grandiosa. Vedere la casa dei Walton mi ha riportato alla memoria mio padre e la mia iniziazione alle opere del grande drammaturgo. Sono grato agli organizzatori del premio, soprattutto alla famiglia Valentino, alla giuria che mi ha assegnato il premio e a tutti coloro che hanno reso il nostro soggiorno ad Ischia un’esperienza magica, in particolare a Lesley Morton. La vita offre raramente esperienze più gradevoli che l’essere festeggiato in un luogo magico. Il Premio Ischia mi ha regalato questo esperienza. Non lo dimenticherò.