Stefano Folli

Impossibile resistere al fascino del Premio Ischia

Ischia, Luglio 1998

È difficile, anzi è impossibile dimenticare il fascino del Premio Ischia.

La suggestione dell’isola, l’atmosfera della serata, la simpatia di tutti.

È passato un po’ di tempo da quando l’ho ricevuto, ma il ricordo non si attenua, diventa persino più vivo, come accade solo per gli eventi importanti, quelli che si conquistano un posto indelebile nella nostra memoria. Ischia è un’isola ricca di storia, il suo passato e il suo presente si fondono in forme imprevedibili, formano una straordinaria unità: ed è questo che colpisce la fantasia e rende quei luoghi un po’ magici. In fondo il vero premio consiste nell’essere coinvolti in questa magia irripetibile. E il merito degli appassionati organizzatori del Premio Ischia è proprio quello di interpretare nel modo giusto lo spirito dell’isola. Ora che siamo al Ventennale, trovarsi nell’albo d’onore rappresenta un motivo di grande soddisfazione, direi di orgoglio.

L’augurio è che il Premio possa vivere ancora molti anni paragonabili ai primi venti: voglio dire con le stesse atmosfere e la stessa capacità di intrecciarsi con gli incanti dell’isola. L’Italia è cambiata e l’Europa oggi è più vicina. Scorrendo i nomi dei premiati si colgono subito i segni di tale cambiamento, gli indizi di un sentire europeo sempre più diffuso.

E di questo il Premio Ischia continuerà a essere anche in futuro, ne sono certo, la migliore testimonianza. Ma sempre restando fedele alla propria tradizione, in un angolo di Mediterraneo che ha in sé il dono dell’eternità.